Negli ultimi tre giorni si è parlato e scritto moltissimo riguardo ad un fotomontaggio, pubblicato dalla pagina Facebook Matteo Renzi News. Eccolo:

I messaggi su Facebook e Twitter sono stati numerosissimi: d’altronde cosa meglio dell’ennesima polemica sui social per combattere la noia del lunedì pomeriggio? Tra i tanti: ne hanno scritto il Corriere.it, Massimo Mantellini su manteblog, il Movimento 5 Stelle sul blog di Grillo e quelli di Submarine qui.
E così una pagina Facebook da 67mila like – un risultato modesto nell’oceano dei social network – ha raggiunto una popolarità insperata. Ma le schermaglie tra renziani imbarazzati e militanti di altri partiti non hanno tardato a comparire, con giustificazioni da parte dei primi sempre molto simili: “Renzi non c’entra“, “si tratta di un gruppo di sostegno“, “non è una pagina ufficiale“, “sono più renziani di Renzi“. Si tratterebbe dunque di una pagina di fan, come ne esistono tante altre.
Ebbene, così non è: la pagina Matteo Renzi News è amministrata da collaboratori stretti dell’ex premier, probabilmente in forma organizzata.
Alla stessa conclusione sono giunti anche Il Fatto Quotidiano e Linkiesta.it, senza tuttavia riuscire a provarlo. A confermare la vicinanza della pagina allo staff di Renzi sono fonti tra chi si è occupato della pagina in passato, che indicano nella figura di Alessio De Giorgi uno dei gestori. De Giorgi, “renziano della prima ora” e fondatore di Gay.it, è stato collaboratore di Matteo Renzi a Palazzo Chigi da maggio dell’anno scorso, per occuparsi di “comunicazione digitale, Internet e social network. Quelli suoi, del premier, non quelli di Palazzo Chigi“, come ha affermato lui stesso in un’intervista a Repubblica di maggio 2016. Proprio qualche mese più tardi la pagina – che aveva il nome di “Matteo Renzi è il nostro Presidente“, fondata nel 2014 – sarebbe passata nelle sue mani, grazie ad uno scambio con i precedenti amministratori. E’ da quel momento, in piena campagna referendaria, che i toni diventano più accesi e gentisti, lo storytelling sul premier più incisivo ed il linguaggio si avvicina prepotentemente allo stile del Movimento 5 Stelle. Compaiono gli incessanti inviti a CONDIVIDERE i post e la grafica ed il lettering divengono via via più accurati e selezionati. Iniziano ad essere condivisi anche numerosi video sottotitolati, visibili in particolare navigando da smartphone, sempre più simili per grafica e contenuti a quelli condivisi dagli altri canali vicini al Renzi ed al PD. Il numero dei contenuti cresce fino a 8-9 post al giorno, quasi sempre foto modificate e infografiche: materiale che richiede una quantità di tempo rilevante per essere editato con una grafica accattivante.
Solo nelle ultime 24 ore la pagina ha pubblicato ben 12 post: si va dall’attacco a Beppe Grillo per le vacanze in yacht, seguite dalle parole di Matteo Richetti sugli ultimi dati sul mercato del lavoro, ed a scorrere fino all’attacco a Virginia Raggi per la sua indisponibilità a dimettersi nel caso di rinvio a giudizio ed alla condivisione di ogni video e diretta postato dal profilo del segretario PD. Chiaramente un carico di lavoro insostenibile per semplici militanti e volontari, per di più considerando lo sforzo economico per promuoverla con sponsorizzazioni e inserzioni su Facebook. A lavorarci, assieme a De Giorgi, sono infatti uno sparuto gruppo di amministratori: tutti fiorentini e tutti saliti sul palco della Leopolda, assicurano voci fondate. Ed i risultati sono evidenti: Matteo Renzi News passa da 7.000 like ad agosto 2016 fino agli attuali 67.559.
Lo stesso De Giorgi ha oggi affrontato l’argomento rispondendo ad un commento su Facebook: “Anche a me imbarazzano alcuni contenuti delle nostre pagine non ufficiali – che non sto gestendo, sia chiaro -, ma credo anche che qualche scivolone ci possa stare e sia tutto sommato anche innocuo, fosse solo che sappiamo bene che il dibattito di queste ultime 24 ore rimane confinato nella bolla della bolla della bolla“. Tuttavia l’ultimo post pubblicato dallo stesso De Giorgi dalla pagina Matteo Renzi News risale ad appena 3 giorni fa: è chiaro l’intento di nascondere il collegamento tra lo staff del premier e la pagina, definita “non ufficiale“.
Ma a cosa serve una fanpage non ufficiale a Matteo Renzi, già ben fornito di organi di informazione – personali e del partito – da cui inviare i propri messaggi? Probabilmente Matteo Renzi News fa parte di una strategia di comunicazione precisa, per riconquistare lo spazio su web, a detta di Renzi lasciato eccessivamente in mano al Movimento 5 Stelle. Una strategia, spiegata sapientemente da Leonardo Bianchi su Vice, basata su tre pilastri: 1) maggiore organizzazione e quantità di messaggi, in particolare video, 2) cambio di registro per una comunicazione basata sull’attacco agli avversari e sul tono urlato e canzonatorio, 3) ricerca di contenuti virali condivisi attraverso una base fidelizzata di contatti. Parte di questo disegno è anche Bob, la nuova piattaforma online del PD che per ora si è concretizzata in un un’app per smartphone ancora acerba. Andrea Coccia su Linkiesta.it scrive bene che “la prossima mossa di comunicazione di Renzi&Co è quella di mutuare il linguaggio e i modi degli odiati grillini per avvicinare il tanto stigmatizzato (quanto inesistente) popolo del web“, come ha scritto anche David Allegranti. In tutto ciò una pagina Facebook non ufficiale diviene preziosa per due motivi: il primo è la capacità di esprimere messaggi – più violenti con gli avversari e maggiormente esaltanti con Renzi e gli altri dirigenti democratici – che i canali ufficiali non si potrebbero permettere (l’accostamento tra Renzi e Totti ha fatto scalpore pubblicata da una pagina non ufficiale, figuriamoci l’avesse fatto il profilo del PD); in secondo luogo è un ottimo modo per testare nuovi stili, temi e linguaggi, verificarne gli effetti e l’eventuale approvazione da parte del pubblico, prima di estenderli ai canali principali. Una strategia, quella di adottare pagine non ufficiali, che il Movimento 5 Stelle non a caso pratica da anni.
Hanno acceso i motori: sarà una lunghissima campagna elettorale, anche online.
Alessio De Giorgi esclude – in un messaggio privato inviatomi che mi ha chiesto di rendere pubblico – di gestire la pagina e di esserne l’amministratore, “quanto meno dal suo punto di vista“. Questo tuttavia non corrisponde a quanto risulta da una verifica incrociata dei fatti. Primo fra tutti, l’account con cui risponde ai commenti (ora cancellati):

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